Le
segrete cose, Dante tra induismo ed eresie medievali
(Moretti & Vitali, 2002 e 2010), Libertà va cercando, Il catarismo nella Commedia di Dante (Moretti & Vitali,
2009) e Mozart come Dante, Il Flauto magico: un
cammino spirituale (Moretti & Vitali, 2011).
In questi anni Maria Soresina ha pubblicato vari articoli su
riviste letterarie e tenuto oltre cento lezioni e conferenze in
Italia e all’estero, tra cui “Il simbolo della barca in
Dante” al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano nel
1997 e “La cosmologia dantesca” alla Facoltà di Lingua e
Letteratura Italiana dell’Università di Budapest nel 2000. Nel
sito www.segretecose.it
sono elencate quelle tenute dopo la pubblicazione del primo
libro.
Dante si è
abbeverato a tutte le numerose fonti della cultura del suo
tempo: anche a scritti islamici, ma soprattutto ai Vangeli e
alla Bibbia, a Tommaso d’Aquino e Gioacchino da Fiore, a
Virgilio e alla letteratura classica con la sua mitologia, e a
tante altre ancora.
In un periodo in cui la Chiesa promuoveva ancora le crociate, la
posizione di Dante non è certo anti-islamica. Il motivo di tale
apertura viene individuato in quella che, secondo la relatrice,
è la principale fonte di Dante: il catarismo. I «buoni
cristiani» intrattenevano rapporti di amichevole dialogo con
ebrei e musulmani.
Se non si può
parlare di un «sommo poeta partorito dall’Islam», certamente si
può dire che Dante era un sommo poeta amico dell’Islam.