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SICILIA. MITO DA RACCONTARE

In collaborazione con la Scuola secondaria di I grado “G. Grassa” - Mazara del Vallo
in occasione delle manifestazioni del BLUE SEA LAND 9-10-11 ottobre 2015

Perché il mito greco

- Parla alla fantasia dei ragazzi, perché li introduce in un mondo fantastico, pieno di meraviglie e popolato da divinità, eroi e persone comuni che hanno vissuto vicende straordinarie, lasciando ai posteri tracce indelebili del loro passaggio.
- Il mito greco è “ storia e cultura “ ed è, più di ogni altra cosa, rappresentativo della cultura mediterranea e occidentale.

Obiettivi

- Ricerca delle proprie radici culturali, risalenti al mito greco
- Conoscenza del “mito” come racconto fantastico fatto di eroi e personaggi affascinanti
- Conoscenza della storia della Sicilia vista come terra “mitica” perché anche nel passato luogo di incontro e convivenza pacifica di culture diverse
- Affinamento della sensibilità poetica ed estetica.

 

 

Eccone un saggio. Testi di Francesca Adamo - Marisa Cusumano - Mariagrazia Vitale


SICILIA. MITO DA RACCONTARE
(di Franca Adamo))
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Il buon Dio, dopo il mondo aver creato,
sul trono sedette, un po’ affaticato.
Soddisfatto, un'occhiata diede giù
laddove in un mare dipinto di blu
si stendea uno stivale con la punta in su.

Pensoso il Creator tutto guardava
e, riflettendo, la barba si lisciava.
“È tutto bello, però manca qualcosa
per completar l'opra meravigliosa!”
Con mano ferma, della terra prese
e tra le zolle una scintilla ascose.

“Voglio che un'isola spunti dal mare,
grandi bellezze deve al mondo mostrare;
una montagna verso il ciel s'innalzerà,
che di neve e fuoco coperta sarà!”
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IL SATIRO DI MAZARA (di Franca Adamo)
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Di un altro mito vogliam parlare
e del Satiro di Mazara raccontare.
Orsù, state attenti ad ascoltare,
perchè avrete molto da imparare.

Tempi remoti assai erano quelli
quando in Grecia gli Dei immortali e belli
sul monte Olimpo felici abitavano
e potenti sugli uomini comandavano.

Dioniso, figlio di Zeus, sulla terra vagava.
A coltivar la vite agli uomini insegnava.
Belle ninfe e satiri dai piedi caprini
seguivano il Dio ed eran ebbri di vini.

La splendida Erifile era da Dioniso amata
e il satiro Caricle era a capo dell'armata.
Sapete che fece Eros il dio dell'amore
che, coi suoi dardi, colpiva dritto al cuore?

Scagliò gli alati strali mirando attentamente
e i due furon colti d'amore travolgente. 
Gli innamorati per mano si presero
e un lungo viaggio insieme intrapresero
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LA LEGGENDA DI COLAPESCE (di Marisa Cusumano)

La leggenda narra del giovane Cola
che fra superficie e fondo facea  la spola.
In apnea lui sott'acqua nuotava 
e i segreti del mare curioso cercava. 
La gente ammirata da tanto ardire  
Mille storie su di lui cominciò ad ordire
E di bocca in bocca la sua fama arrivò
Al re Federico che a sè lo chiamò. 
L'incredulo sire volendo appurare
La sua capacità di non respirare
Tre prove gli  diede da superare
Sempre  più  ardue da affrontare
Le prime due prove Colapesce superò 
E allo scettico re coppa e corona riportò.
Ma quando un anello dovette trovare
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IO SONO UN PESCE (di Mariagrazia Vitale)

Io sono un pesce del vostro bel mare
e tante vicende avrei da raccontare.
Di discordie, lotte, storie di guerra
è oggi satura questa vostra terra.
Da secoli noi pesci abbiam nuotato
in un mare azzurro, chiaro e incantato.
Avete ascoltato come son fioriti
nella vostra Sicilia i tanti miti ?
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